Graduatorie GPS
Panoramica
Con il caso dell’ordinanza n.13497 del 28.12.2021 del Tribunale del Lavoro di Latina, emerge l’uso illegittimo di un algoritmo utilizzato per assegnare incarichi di supplenza scolastica.
La questione sottoposta al Tribunale riguarda l’uso di un algoritmo programmato in modo da considerare rinunciatario per tutta la procedura di attribuzione di incarichi, il docente che non abbia indicato nella domanda telematica di partecipazione la preferenza per una sede tra quelle disponibili.
Dunque, nel caso in cui i candidati non abbiano espresso una preferenza tra le sedi disponibili presenti nella domanda informatizzata, il sistema ha erroneamente considerato tali docenti come rinunciatari, escludendoli così anche dai successivi turni di nomina. Questo avrebbe implicato non solo danni quali la perdita dell’incarico e dello stipendio, ma anche la perdita di un punteggio per la partecipazione a successive procedure di reclutamento.
Come funziona
L’algoritmo delle supplenze elabora la richiesta partendo dal primo candidato/a in graduatoria (ovvero chi ha inviato la domanda nel modo corretto e che presenta tutti i requisiti richiesti dal bando). Nella fase successiva, si passa all’analisi delle preferenze indicate.
L’obiettivo del sistema è di rilevare un totale di cattedre, ed è dunque su questa specifica domanda che l’algoritmo lavora. Il sistema si fermerà dunque alla cattedra che rispecchia tutte le caratteristiche delle domande dei singoli candidati. Dunque, l’Ufficio scolastico provinciale competente avrebbe assegnato incarichi di supplenza ad aspiranti docenti con un minor punteggio, su sedi non indicate in domanda dall’istante.
Tuttavia, numerose problematiche sono emerse relativamente all’assegnazione dei posti disponibili, con oltre 6.000 segnalazioni nella Regione Lazio.
Qual è la posizione del ministero?
Non è la prima volta che l’uso di un sistema informatico da parte del Ministero dell’Istruzione sia oggetto di analisi da parte della magistratura, con controversie riguardo l’uso illegittimo di sistemi informatici per il reclutamento e la gestione del personale scolastico.
Per esempio, la Corte d’Appello di Roma (nella sentenza n.1617/20) ha censurato l’uso di un algoritmo nelle operazioni di mobilità del personale di ruolo per l’a.s. 2016/17, sottolineando il principio di non-esclusività della decisione algoritmica. Questo significa che nel caso in cui una decisione automatizzata incida significativamente su una persona, questa ha il diritto che tale decisione sia basata anche su un processo decisionale umano, consentendo di smentire la decisione automatizzata.
Riguardo il caso del sistema per l’assegnazione delle assenze, Il Tribunale di Latina, con l’ordinanza n.13697 del 28 Dicembre 2021 (vd. allegato), ha quindi ordinato al Ministero dell’Istruzione di attribuire alla parte ricorrente un incarico a termine o di durata annuale, nonché lo ha condannato ad un pagamento di 3.000 euro.